domenica 6 marzo 2011

Bumiller Piz Palù - Tentativo

Con Francesco è da un po' che pensiamo ad un invernale... è ora di andare! (è già marzo).
Così ci troviamo alle otto al parcheggio del Morteratsch con due zaini belli grossi ma essenziali! il nostro progetto prevede di arrivare alla base della nord dei Palù, bivaccare e salire la via Bumiller (sperone centrale). Piazziamo la tenda in mezzo al pianoro sotto alla parete a 3000 m. proprio di fronte alla nostra via  che non smettiamo di fissare (è bellissima, perfetta e inquietante). Battiamo traccia fino all' attacco, il giorno dopo saliremo a piedi e con zaini leggeri! A breve il sole se ne va e ci rendiamo subito conto che fa un bel freddo... tempo di fare cena e tutto è congelato, passiamo la notte tra musica, dormiveglia e una temperatura tra in -20 e i -25 gradi. La sveglia suona alle 4.30, la tenda è un pezzo di ghiaccio e fuori si fatica a vedere le stelle, è buio pesto (luna nuova). Scaldare un po' d' acqua, mettere gli scarponi e preparasi è una tortura, bisogna uscire dal sacco a pelo e... muoversi! Alle sei partiamo, è già chiaro, in breve giungiamo sotto alla seraccata e iniziamo un lavoro di battitura estenuante, la neve arriva al bacino, la progressione è penosa, sotto a tratti ghiaccio duro. Per guadagnare tempo saliamo una cascatella che ci permette di superare una fascia rocciosa senza doverla aggirare poi ancora neve e roccette (terreno infido e precario) fino ad arrivare in cresta (ghiaccio grigio durissimo e accumuli). Siamo due ore in ritardo rispetto alla tabella di marcia, le condizioni non sono buone... ma attacchiamo ugualmente le rocce. Saliamo tre impegnativi tiri con piccozze e ramponi, anche qui le condizioni sono pessime, una quarantina di cm di neve polverosa sulle rocce intasano fessure e cenge, niente neve trasformata, niente ghiaccio (ci rendiamo poi conto che lo sperone non prende MAI sole...), da giù sembrava meglio. Siamo a metà via, alla base del grande gendarme, fa un freddo cane ed è tardi, o forziamo l' uscita con l' incognita dei pendii terminali e ritorno sicuramente al buio (c'è la possibilità di battere traccia come per l' attacco) o improvvisiamo una ritirata (abbiamo una sola mezza da 60 e attrezzatura al limite, fast and light è il nostro motto...). Optiamo per scendere e con qualche doppia, due fettuccie, un cordino, una vite abbandonati e un po' di ingegno e concentrazione torniamo alla base!
Corriamo contro l' ombra che a grandi falcate sta per raggiungere la nostra tenda... abbiamo bisogno di sole, di caldo, il freddo ci ha stroncati. Velocemente impacchettiamo tutto (sempre con lo sguardo fisso alla Nostra via) e ci buttiamo giù per il ghiacciaio del Morteratsch tra bella polvere e gobbe! Gli zaini pesanti non permettono una grande sciata ma ci divertiamo lo stesso!
Raggiunta l' auto ci scoliamo un litro di birra svizzera a testa e partiamo per Milano.

Il freddo patito, la fatica per portarci dietro tutto il necessario e per batter traccia e la precarietà dell' arrampicata non hanno fatto altro che sparare alle stelle la nostra voglia di fare questa via! Sarà per l' inverno prossimo in rigoroso stile clean, fast and light!

Le condizioni per scalare non sono buone, una cordata ha attaccato la Zippert ma si è ritirata subito dopo la crepaccia per troppa neve; sono invece ottime per lo scialpinismo, chi ha salito il Palù in questi due giorni si è fatto una gran sciata!








Fra congelato

Io congelato





2 commenti:

  1. davvero contento che la discesa vi sia riuscita bene. sarà per la prossima.

    gran foto!

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  2. ciao nicolò, sicuro tornerò su questa via!

    grazie per le foto, purtroppo pochine...

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