venerdì 3 maggio 2013

La mia Triple Direct

Un modo per ringraziare tre grandi dell'alpinismo italiano, ognuno di essi protagonista dei propri anni.
Tutti e tre lasciarono la propria firma sulla parete della Corna Medale, primo Cassin con la sua coraggiosa e famosissima via, poi Bonatti elegante e sobrio, seguito da Gogna che cerca le massime difficoltà sugli strapiombi.
Decido quindi di provare un concatenamento delle vie in solitaria e il più velocemente possibile.
L'anno scorso avevo salito la Gogna in solitaria e ci avevo messo otto ore autoassicurandomi su tutti i tiri. Ora però devo cambiare metodo perchè non ho tutto questo tempo.
Scelgo di salire per la ferrata velocemente alla Bonatti che scalo tutta slegato rinviando qualche volta la daisy ai chiodi poi ridiscendo all'attacco e mi calo verso la Gogna, fin da subito devo fare attenzione alla roccia che non sempre è buona, ho la daisy sempre pronta da rinviare nei chiodi. In realtà non so quanto possano reggere uno strappo o una caduta però psicologicamente è molto utile. Supero la bella placca a gocce poi con le due daisy mi tiro sui fittoni del tratto in artificiale e raggiungo la sosta con fantastica arrampicata su lame esposte! Un sogno. Proseguo veloce per il diedro, traverso alla placca e me la godo fino alla sosta, le mie daisy mi seguono e quando ho bisogno mi danno un po' di sicurezza. Ora mi attende uno strapiombino fisico con roccia non bellissima, passo deciso ed entro nel diedro, sempre attenzione alla roccia... ora fantastico traverso esposto con piedi brutti! Sono sotto al grande strapiombo, incontro una specie di fessura o rigola, ostica, non mi fido e disarrampico alla sosta. Decido di fare il tiro in autosicura così monto tutto e salgo più convinto alla sosta successiva, ora il liscio muro che supero in artificiale. Anche qui mi autoassicuro, non mi fido a fare la prima sezione stando sempre su un solo chiodo... Riparto slegato, riorganizzo la testa, questa modalità di salire è particolare perchè si è sempre a cavallo tra sicuro e non sicuro, ogni volta che moschettoni la daisy per un attimo sei legato e il passo dopo sei libero. Sono all'ultimo tiro, una fessura un po' delicata che va a perdersi nei diedri sommitali più facili. Sono in cima per la seconda volta, ora scendo da dietro. Decido di imboscare il poco materiale che ho e attaccare la Cassin in scarpette e magnesite. Sono stanco e ho finito l'acqua, preferisco alleggerirmi al massimo e concentrarmi per l'ultima salita. Non avevo mai percorso questa linea ma l'unto, i fittoni e i graffiti mi indicano la strada. Salgo veloce senza pausa e spesso incastro le mani tra i blocchi invece di tenere i bordi untissimi, questo mi da più sicurezza e rapidità. Un bell'esempio di come le diverse tecniche siano polivalenti. Sbuco nel bosco e ridiscendo i ripidi pendii ghiaiosi, ora sono più tranquillo, posso rilassarmi, è andata!
La gestione del tempo è impressionante, cambiando assetto e mentalità sono riuscito a salire in otto ore tre vie invece che una sola.
Penso che siano queste possibilità di giocare con la testa che mi affascinano di più nell'alpinismo e nell'arrampicata.
Recupero i ferri, corro in paese e salto in vespa, le birre del Galeotto mi attendono!
La prima la scolo per riazzerare i livelli, la seconda me la godo con focaccia e mortadella. Chiamo Marco, domani vogliamo fare Kundaluna e scopro che è anche lui in Medale con Luigi, hanno fatto una via nel pomeriggio. Li aspetto al bar e poi beviamo insieme! Il ritorno tutto a visiera alzata!















Qualche ora di riposo e via con Marco verso la Valle!
Ci accoglie una giornata splendente, è il giorno prima del Melloblocco e purtroppo (fino ad ora) è stato il giorno più solare!
Sono felice di incontrare tanti amici e tra caffè, panini e serie di friend iniziamo ad arrampicare verso mezzogiorno in perfetto stile mellico. 
La nostra cordata è stata collaudata circa un anno fa su Oceano e ora parte Marco senza esitare sul primo di Kundalini, saliremo in alternata tutti i tiri, io ho già percorso le vie mentre Marco è alla prima e così cerco di lasciargli i tiri più belli! La serpe, l'arco, il vuoto sopra alle Bambine Leucemiche, la linea è bellissima e percorrerla davvero piacevole. Saluto una giovane cordata di Sondrio!
Saliamo a Luna, si stà da Dio, l'aria del pomeriggio rinfresca e scalare viene davvero naturale. Attacco il primo con l'ostico incastrino poi Marco si spara il traverso e il dulferone senza fiatare. Saliamo rapidi godendoci al massimo questa spaziale linea di fessure. I tiri sono tutti belli! Quando le placconate si abbattono e la spaccatura si apre, incontriamo un'altra giovane cordata, questa volta di Milano, che saluto! Ora il cammino di pietra che decido di percorrere per intero, è davvero una linea naturale irresistibile poi placchetta finale e sosta sulla classica radice!
La sera si avvicina ed è forse il momento più bello della giornata, la teoria del partire tardi e arrivare tardi si consolida.
Sosta "psicologica" in mezzo al bosco e poi corsa alla pizza, alla birra e alla crag machine!
Bella vita sociale in piazza ma noi lasciamo poco convinti San Martino e partiamo per Milano.
Chiaramente prima delle gallerie ci fermano i Caramba ma gestiamo la situazione al meglio e ce la filiamo!
































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